1 ago 2017

Un penny per un volo

Mai partire senza aver organizzato tutto nei minimi particolari, leggemmo un giorno Gisella ed io su di un libro il quale autore è un famoso viaggiatore.
Per questo, anche se la nostra indole è sicuramente più avvezza all'improvvisazione, abbiamo cercato di essere un po' meno discoli ed un po più previdenti.
Grazie a quelle parole del libro quindi, in viaggi dove occorra necessariamente affidarsi ad altri, come per esempio per i trasferimenti in aereo, scatta la sindrome della pianificazione micrometrica la quale spesso ha origine mesi prima della partenza.
Per questo viaggio, dovendoci spostare di molto ed in breve tempo, abbiamo ( cioè io no, ma ho dovuto soccombere al volere altrui ) deciso di utilizzare il sempre comodo, veloce, puntuale ed affidabile mezzo aereo......
Mesi or sono quindi, cartina alla mano, collegamenti internet di svariata origine e forma, Gisella ha estratto le varie possibilità.
Tutte convergevano nel tragitto aereo fino a Delhi via Dubai. 
Il dubbio era come spostarsi da Delhi sino a Manali dove ci troviamo ora, ovvero lunedi 31 Luglio ore 22.00.
La prima ipotesi era di noleggiare la moto a Delhi e viaggiare via strada sino a Manali.
Ipotesi questa scartata in fretta in quanto le strade non particolarmente belle ed il traffico intenso avrebbero trasformato quei 900 chilometri in 3 giorni di viaggio. 
Tempo perso, ci dicemmo.
La seconda ipotesi, avanzata anche per accontentare il sottoscritto e farmi evitare un temibile è terribile volo interno, su bimotore a elica della Air India.....era di prendere un taxi a Delhi e viaggiare seduti in auto. Ipotesi che venne scartata a causa della pericolosità del viaggiare in auto con alla guida un autoctono e per via del tempo necessario.
La terza ipotesi, quella che io non avrei mai voluto sentir citare, prevedeva invece di salire su uno splendido uccello volante, dotato di due motori ad elica, la carlinga di colore bianco e rosso e sul timone posteriore una scritta a ricordare il marchio di fabbrica Air India.
Arriva il 30 luglio, sono le 6 del mattino, e noi partiamo con i nostri bagagli e le nostre pianificazioni alla volta della Malpensa.
Saliamo sul nostro aereo con sentimenti differenti, Gisella entusiasta come una bimba alle giostre, io come uno che sale al patibolo, sguardo atterrito, energie allo stremo, respiro affannato.
Incredibilmente, atterriamo a Dubai vivi. Dico incredibilmente perché per me è sempre una sorpresa atterrare e scoprire che la mia certezza di morire in volo, altro non era che suggestione.
Questa gioia da sopravvissuto dura meno di due ore, il tempo di risalire sul secondo volo che ci porta a Delhi. 
Arriviamo a destinazione,alle ore 2.50 del mattino,  stesso stupore di qualche ora prima e stesso senso di angoscia nel sapere che dovremo ripartire da lì a poco con un ferro vecchio targato Air India.
Ci rechiamo al gate 42 dove il catafalco è pronto a caricarci.
La voce degli altoparlanti però ci comunica che il nostro volo, causa forti monsoni è posticipato di un ora...... Se avessi potuto, sarei scappato !!!
Attendo quell'ora come uno che non solo si reca al patibolo, bensì lo fa passando prima per la ghigliottina così da essere davvero certo di morire.
Passa un ora, e la voce trasmette nuovamente il messaggio posticipando ancora il volo.
Guardo Gisella e vedo che lei è serena mentre io...........ma che ve lo dico a fare, tanto date ragione a lei !
Fumo, come quella sigaretta data al condannato a morte, quella che ha un gusto sublime mentre attendo l'ennesimo annuncio. 
Questo non tarda ad arrivare, ma al posto di posticipare ancora, il maledetto volo viene annullato, troppo pericoloso.
In cuor mio esulto, sono vivo !!! Quello di prima non era l'ultimo sigaro....
Gisella ed io ci guardiamo un po' spaesati, in effetti siamo a 900 km da dove dovremmo essere, senza bagagli, senza aereo, senza taxi. 
In compenso a 900 km abbiamo una camera di hotel che ci aspetta, una moto prenotata, e mille sogni da realizzare.
Ci rechiamo all'ufficio informazioni e questi, malinconicamente, ci danno alcune scelte: rimborso del biglietto.......riprogrammazione per domani, oppure viaggio in bus.....16 ore....
Gisella, che non sbaglia un colpo in geografia, ricorda il nome di un paese ( il quale ha un aeroporto che pare essere più un campo da bocce che una pista di atterraggio ) a circa 200 km da Manali.
Quindi chiede se il biglietto può essere convertito su quella tratta.
Acconsentono, ma ci sono solo 4 posti liberi, e mentre noi discutevamo altre due coppie, una israeliana e la seconda inglese, si sono avvicinate a noi ed alla idea di Gisella.
Quindi riassumendo, 4 posti e 6 persone, ergo due persone di troppo.
Fra me penso di avere ancora delle opportunità di salvarmi, sino a quando l'inglese mi guarda e con aria di sfida mi dice " tiriamo a sorte con una monetina noi due"....
Nel tentare la sorte non sono molto fortunato.......infatti su quel l'aereo ci siamo saliti Gisella ed io, in altre parole avrei vinto, ma in cuor mio ho perso.
Il volo dovrebbe durare un ora, ma a causa dei monsoni, i quali comunque imperversano anche a 200 km da Manali, sto maledetto pezzo di latta volante sta in aria per più di due ore.
Quando finalmente arriviamo a destinazione, non dopo mille scossoni e vuoti d'aria che hanno fatto uscire il mio essere cagasotto, occorre nuovamente ripianificare.
Siamo a 200 km da Manali, prendiamo un taxi, lo dividiamo con gli israeliani, pagheremo poco ed arriveremo in un paio d'ore..... Tutto questo accadeva alle ore 12.00 di lunedì 31 luglio.
12 ore dopo, entriamo nell'hotel dal quale vi scrivo, prendo in mano il computer sul quale vi scrivo, e cerco di trasferire anche solo un istante di quei 200 km, ipotizzati in 2 ore compiuti in 12.
L'India è un clacson.
L'India è un sorpasso contromano.
L'India è un viaggiare seduti dove l'ultimo dosso ha deciso di farti atterrare sino a quando quello successivo ti farà nuovamente decollare.
L'India è diversa da come io vedo il mio mondo, ma forse proprio per questo amo scoprire.
L'India è quel luogo che ti invade a partire dal senso dell'olfatto.
L'India è ciò per cui avevamo pianificato tanto.
L'India è un monsone, grazie al quale scopri quanto alla fine sia bello volare su un catafalco dell'Air India piuttosto di sobbalzare su un taxi.
L'India è ciò che abbiamo appena iniziato a scoprire, il resto è lì che ci aspetta.
Mai pensare di aver pianificato tutto, un bel giorno potresti trovarti a lanciare una moneta per aria con un inglese che ti sfida.
Mai pensare di aver vinto solo perché la faccia della moneta indica la tua scelta, quello .......è solo l'inizio !
Manali, 31 agosto Agosto.
Auguri ad Elena.

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L'India è una sorpresa !








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